Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca 

Venerdì 28 aprile presso il teatro Padre Turoldo in Taranto gli alunni delle classi IC, I E, I I, I L, II AQ, II H, II M e II N hanno assistito, accompagnati dai rispettivi docenti, alla rappresentazione   teatrale dal titolo “Like o dislike”, spettacolo con protagonisti gli attori Antonello Conte e Barbara Galeandro, tratto da un testo dell’autrice Stefania De Ruvo.

L’associazione culturale APS Compagnia Teatrale “Lino Conte” ha, infatti, messo in scena, in occasione della giornata mondiale del Bullismo e Cyberbullismo indetta per il 7 febbraio 2023, l’opera “Like o dislike” con l’obiettivo di sensibilizzare i giovani, i genitori e i docenti sui rischi del cosiddetto anonimato da tastiera che permette di colpire in vari modi, ferire, istigare, tirare fuori i peggiori istinti producendo nella vittima conseguenze gravissime, talvolta irreversibili. La rete diventa, pertanto, parte in causa, nel duplice ruolo di giudice ed accusatore al tempo stesso, mostrando i rischi e le vulnerabilità che si annidano al suo interno spesso ignorati o, peggio ancora, sottovalutati. Il termine “Haters”, neologismo dal chiaro tono dispregiativo, è al giorno d’oggi utilizzato per indicare alcuni utenti del web abituati a scrivere e commentare in modo aggressivo, violento e offensivo. Si tratta di individui inclini alle minacce, alle vendette e all’odio…… Siamo sicuri che dietro le tastiere non ci siano in realtà timidi ed insicuri personaggi, intimamente frustrati e tuttavia rassicurati dalla intermediazione di una connessione senza cavi e dalla protezione di un dio minore chiamato web? Abili a criticare ed incapaci di proporre soluzioni, utilizzano un linguaggio dispregiativo non per esprimere le proprie opinioni ma per mortificare chi ha manifestato le proprie. Abusano della libertà di espressione per limitare la libertà altrui, rivolgono i propri insulti non all’oggetto delle altrui affermazioni ma alla persona che le ha rese colpendola nella dignità, nell’onore e nella reputazione.
"LIKE O DISLIKE” di Stefania De Ruvo mette in scena la vicenda di una madre che dovrà affrontare una delle conseguenze, la più estrema, che il cyberbullismo porta con sé e che colpirà sua figlia. Entrerà nei meandri di un mondo sino ad allora a lei sconosciuto e il suo dolore la spingerà, ben oltre la sua natura, sino a sfondare la “quarta parete”. Il nostro Istituto è in prima linea nella prevenzione dei fenomeni di bullismo e cyberbullismo, consapevole del proprio ruolo di “Comunità educante” attenta a quel denominatore comune chiamato “benessere delle nuove generazioni” che si nutre di consapevolezza, interazione, ascolto, amicizia, accoglienza, benevolenza e gratuità. La Comunità educante tutta, guidata dalla Dirigente dott.ssa Patrizia Arzeni, e supportata dalle docenti referenti prof.ssa Mariangela Guarino e prof.ssa Maria Giulia Cannalire, crede fortemente nel valore di ogni azione di carattere preventivo ed educativo in materia di bullismo e cyberbullismo nella convinzione profonda che responsabilità, consapevolezza, rispetto, coazione, dialogo ed empatia siano il minimo comune denominatore di “una società civile in cammino”. Un sentito ringraziamento va alla Compagnia Teatrale “Lino Conte”, all’autrice, agli attori ed al regista per aver offerto agli studenti del nostro Liceo una così preziosa occasione di riflessione e di crescita personale.  Un ringraziamento ai docenti Daniela Semeraro, Ilaria Schirano, Gianpietro Campo, Maria Giuseppina Farina, Laura Rizzo, Giovanni Narracci e Fulvia Mariano, per la condivisione di un’esperienza coinvolgente e arricchente anche per gli adulti.
Di seguito si riportano alcune delle riflessioni dei nostri alunni all’indomani della rappresentazione:
“Secondo me lo spettacolo è stato necessario per sensibilizzare sull’argomento del cyberbullismo che spesso viene frainteso o non compreso. Lo spettacolo ci ha dato modo di immedesimarci nella vicenda”.
“Il cyberbullismo è ormai un tema che non si può sottovalutare. Ci sono persone deboli che, per sentirsi più forti, cercano di intimidire ragazzi più fragili. L’attenzione rivolta all’argomento da parte delle scuole e delle istituzioni è massima in quanto è di “routine”, ormai, sentire eventi di ragazzi che compiono gesti estremi in seguito a degli insulti che, a differenza delle violenze fisiche, che con fatica passano, lasciano delle cicatrici perennemente aperte e sempre vulnerabili. Internet è un mezzo che, se sfruttato in maniera corretta, può permetterci di navigare in un mare di notizie; in rete possiamo però riscontrare diverse “onde” che potrebbero rendere pericoloso e insicuro il nostro percorso. La sola cosa da fare è RESISTERE, ma non soli! Bisogna sempre rivolgersi agli adulti e mai affrontare i problemi da soli per paura di condividere la situazione perché dobbiamo ricordarci che non siamo noi sbagliati ma coloro che cercano di metterci in risalto come tali”.
“Gli haters hanno come obiettivo quello di giudicare gli altri pur in assenza di un motivo reale per farlo, probabilmente perché non sono abbastanza soddisfatti di loro stessi e preferiscono distruggere l’autostima altrui”.  
“Molti identificano il leone da tastiera con un individuo insicuro e con pesanti traumi alle spalle; non sempre è così e lo spettacolo ce l’ha dimostrato. Qualcuno insulta solo per il puro piacere di farlo”.
 “Haters deriva da hate che in inglese significa ODIO; la gente che esprime odio gratuito nei confronti del prossimo dimostra soltanto una frustrazione interiore alla quale dovrebbe trovare rimedio. Sono solitamente soggetti deboli e sensibili che sprigionano il loro malessere sugli altri al fine di sentirsi migliori e soddisfare il loro bisogno di attenzione”.
“Ormai viviamo in un’epoca in cui nessuno si sente bullo o bullizzato, un fenomeno tanto discusso ma in cui nessuno di noi ha il coraggio di riconoscersi. Siamo tutti bravi a parlare e a giudicare rimanendo nascosti dietro alle maschere ma quando arriva il momento di uscire allo scoperto, di togliersi il velo di falsità di dosso e assumersi le responsabilità delle proprie azioni………...spariscono tutti. Non siamo più abituati al SOCIALE, ad interfacciarci in prima persona; c’è chi addirittura nascondendosi dietro uno schermo sviluppa disturbi d’ansia e perde tutta la capacità di vivere serenamente con gli altri. Credo che tutti noi siamo vittime e carnefici al contempo, bisognerebbe solo imparare ad essere umani, empatici e non giudici del tribunale della vita”.

“Secondo me i leoni da tastiera andando ad usare i media sprecano molte energie e, il più delle volte, sono soggetti deboli che non riescono ad aprire discorsi o ad affrontare delle discussioni in una situazione di vita reale dal punto di vista sociale. Infatti è molto facile nascondersi dietro agli schermi”.

“Immagino i leoni da tastiera sempre informati su quello che accade attorno a noi, abili a scrivere velocemente messaggi e commenti e tristi dopo avere ricevuto un commento negativo……”

“Penso che i pregi dei leoni da tastiera siano l’essere sempre informati sui trend del WEB, scrivere alla velocità della luce, avere la connessione internet più potente della terra…..i loro difetti sono, invece, non avere empatia, non avere il coraggio di esporsi, avere due o più personalità”.

“…. Spesso non ci si accorge della gravità e del peso di parole usate in modo sbagliato, fin quando non si viene toccati da vicino e non si fa notare l’errore compiuto…..”

“Per commento aggressivo si intende un commento fatto soprattutto nei post o sotto un video di una persona. Questi commenti hanno come unico scopo quello di offendere o prendere in giro le persone direttamente e prepotentemente. Di solito questi commenti vengono fatti ripetutamente e in gruppo di persone. Anche se non sempre sono sbagliati, come i meme che contengono ironia e cose divertenti”.

“Partecipando allo spettacolo abbiamo avuto l’opportunità e l’onore di osservare più da vicino la realtà del cyberbullismo che talvolta ci può sembrare molto lontana ma è vicina a noi e ci conviviamo tutti i giorni. Abbiamo potuto osservare cosa un hater provoca ad una ragazza e come si può provare ad uscirne chiedendo aiuto ai genitori ed alle persone a noi più vicine. La protagonista ci ha fatto comprendere come la madre di una povera ragazza bullizzata, probabilmente per soli problemi fisici o psicologici, senta il dovere di affrontare questa situazione così complicata, vendicandosene con colui che ha portato la figlia a togliersi la vita, maltrattandolo e catturandolo……….”

“……………I cosiddetti leoni

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